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    Estrazione dentale

    Un’estrazione dentale è un vero e proprio intervento chirurgico, consiste nella rimozione di un dente dal cavo orale. Come tale, seppure di piccola entità, può avere degli effetti collaterali.

    Quali possono essere gli effetti collaterali conseguenti all'estrazione di un dente?

    Dopo la rimozione del dente possono presentarsi diversi effetti indesiderati come:

    • Il dolore, che è tra i più tipici. Si tratta di un dolore pulsante, una sensazione spiacevole che però può essere tenuta sotto controllo grazie all’assunzione di farmaci analgesici.
    • Gonfiore localizzato che di solito si presenta nelle giornate successive all’intervento.
    • Un lieve sanguinamento è considerato normale, per bloccarlo è necessario porre direttamente sulla ferita una garza sterile tenendola bloccata con i denti per almeno 15 minuti.
    • La comparsa di un ematoma di colore violaceo marrone dopo la seconda o terza giornata dall’intervento. L’ematoma scompare nell’arco di una decina di giorni.

    Tutti i fastidi conseguenti all’intervento spariscono nel giro di una settimana o massimo 10 giorni. È bene ricordare che la gengiva ha bisogno di almeno tre settimane per potersi risanare completamente.

    Il dentista decide di ricorrere ad un’estrazione quando la permanenza di questo potrebbe peggiorare o compromettere la salute del paziente. Un dente che deve essere estratto di solito è colpito da patologie già in stato avanzato.
    Nel caso dei terzi molari conosciuti come “denti del giudizio” può succedere che debbano essere estratti sia perché colpiti da patologie in stadio avanzato o per motivi ortodontici.

    Quindi, i denti devono essere estratti quando:

    • sono gravemente compromessi da carie e quindi non è possibile trattarli con altri metodi conservativi
    • perché colpiti da granuloma o cisti dentali
    • colpiti da malattie parodontali in stato avanzato che ne compromettono l’ancoraggio osseo
    • in presenza di un affollamento dentale non rimediabile con un apparecchio
    • denti sovrannumerari
    • inclusione dentale, quando un dente è totalmente o parzialmente intrappolato nella gengiva o nell’osso. Questo ha come possibili conseguenze un’infezione o un disallineamento della dentatura.
    • mancata caduta dei denti da latte